Realmonte Italkali e Territorio. (Al mio amico Calogero Conigliaro).

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Scala dei Turchi (Realmonte)

La posizione del consiglio comunale e della cittadinanza e chiara ed è stata espressa circa due anni fa ” cosi come è  e cosi dove è l’impianto non va bene”,  poi si può essere più o meno d’accordo, ma le scelte democratiche vanno rispettate e cosi si è espresso il civico consesso in un dibattito che riguarda esclusivamente la comunità di Realmonte e non certo altri organi che vorrebbero prevaricare il consiglio comunale. Quindi, le affermazioni personali del sottoscritto sono: che industria (sviluppo economico) e turismo (sviluppo turistico) possono convivere nella misura in cui l’una non danneggi l’altra e a patto e condizione che da entrambi trovi giovamento l’intera comunità di Realmonte. Diversamente non si capisce perché Realmonte ci debba mettere la terra, lo sfruttamento del sottosuolo e tutti i disagi connessi mentre ad altri vadano i benefici e i guadagni. Ad oggi tutte le iniziative in merito alla discussione Kainite avvengono fuori dal comune di Realmonte (regione sicilia, azienda, commissioni, deputati). Italkali con il consiglio comunale non ha mai cercato nessun dialogo. Qualsiasi azienda che vive di mercato sopravvive con i propri mezzi “legge de mercato” ed i guadagni vanno ai propri azionisti, non vedo perché l’italkali dovrebbe essere gestita e sopravvivere con logiche diverse da quelle del mercato. Italkali venga a sedersi, cosi come più volte invitata, al tavolo del consiglio comunale e venga a discutere come si fa tra imprenditori e uomini d’affari proponendo soluzioni condivise e compatibili col territorio e non si nasconda dietro la regione suo socio di maggioranza. Sul discorso delle compensazioni, non confondiamo compensazioni previste e stabilite con leggi e accordi chiari che obblighino le parti con quelli che sono atti unilaterali di generosità lasciati alla benevolenza o agli umori di chi li fa, pur ringraziando italkali per queste sue generosi donazioni ( palestra, giochini, etc. etc.), ma cosa diversa sono le compensazioni dovute per quei sacrifici che vengono chiesti ad un intera comunità e al proprio territorio. Nessuno può e si deve permettere di pensare di svendere un intera comunità per un piatto di lenticchie, come nessuno deve strumentalizzare la posizione del consiglio comunale pensando a degli stupidi o irresponsabili che non tengano ai lavoratori e non cerchino in tutti i modi di incrementare le attività di sviluppo, sia esso industriale che turistico ( vedasi la richiesta di riconoscimento della Scala dei Turchi quale patrimonio dell’umanità, vedasi il più volte ricercato dialogo con Italkali) per avere e dare più posti di lavoro ai propri disoccupati. Ai sindacati il plauso di difendere i lavoratori e il territorio e queste posizioni se in linea di principio concordano con quelle del consiglio comunale e della cittadinanza di fatto si differenziano negli obbiettivi e negli interessi finali, proprio perché compito principale del sindacato rimane la tutela dei lavoratori e nello specifico, giustamente, di quelli a rischio. Con stima per il giornalista e amico i mie più affettuosi saluti.

il presidente del consiglio comunale di Realmonte.

Dr. Antonino Sciarrone.

presidente del consiglio comunale di Realmonte Antonino Sciarrone