AGRIGENTO. La vergogna del viadotto Morandi, guardrail distrutti e mai riparati

Scandaloso. A distanza di mesi dagli incidenti che ne hanno deformato la fisionomia, rendendoli di fatto inutili se non più pericolosi, i guardrail posti ai lati del viadotto Akragas in direzione Porto Empedocle – Agrigento sono ancora lì.

Piegati, divelti, resi controproducenti nella loro inutilità originaria. Barriere del tutto inadeguate in condizioni di normale «efficienza», al cospetto della mutazione dei veicoli in transito sulle strade.

Le auto che filano oggi non sono quelle degli anni 70, quando il viadotto venne concepito, eretto e poi lasciato al proprio destino, tra un suicidio e un incidente.

Mentre in città c’è anche chi auspica la sua demolizione perché poco utile e addirittura dannoso oggi che migliaia di persone lo percorrono a tutte le ore del giorno e della notte, resta il problema essenziale: rendere il tracciato meno irto di trappole e insidie.

Dalla scorsa estate quando morirono una donna incinta con il suo figlio di pochi anni e un anziano contromano, passando poi dai ragazzi rimasti sull’auto in bilico, fino al volo mortale di un’altra auto con tre ragazzi a bordo, uno dei quali morto a seguito dell’impatto nessuno dell’Anas o della Regione o del Comune ha osato mettere mano alle barriere distrutte. Come se si trattasse di una qualsiasi trazzera di campagna, attraversata solo da qualche asinello col carretto.

Da Palermo, dai palazzi del potere in tanti si sono affrettati a preannunciare interventi «entro 15 giorni», ma i giorni sono filati via come il vento. E perfino chi con il vento ci lavora, creando posti di lavoro, l’imprenditore Salvatore Moncada, è stato di fatto indotto al silenzio, rispetto alla proposta che aveva avanzato.

Disse di volere rifare lui le barriere, mettendo quelle «vere», alte e forti al posto di quelle d’epoca, chiedendo in cambio la sistemazione di alcuni pannelli per la produzione di energia solare. I padroni del vapore gli diedero il due di picche e Moncada si è dedicato ad altro.

Risultato: i guardrail rimangono nella loro pericolosità, a non tutelare la sicurezza di chi percorre il viadotto. Gli appelli della gente che guida con prudenza sono stati puntualmente passati sotto silenzio. Nei giorni scorsi dall’Anas hanno preannunciato ufficiosamente che a giorni, una volta cessata l’emergenza maltempo in Sicilia, avrebbero sostituito le barriere del viadotto. Non resta che attendere il bel tempo dunque. Ma in tutti questi mesi non è che abbia piovuto sempre, anzi, se si fosse atteso il sole, chi di dovere avrebbe potuto e dovuto cambiare chilometri e chilometri di guardrail. Invece niente.

Da: La Sicilia

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